Un Leader politico può avere una Coscienza Storica Globale?
Da sempre la politica si è concentrata quasi esclusivamente sulla creazione di una figura carismatica che possa dirigere una comunità, un paese, uno stato, nella speranza che possa rappresentare la collettività di tutti i suoi sostenitori. Tuttavia, la complessità della società odierna rende necessario un cambiamento di rotta: le decisioni politiche non possono più essere prese da una singola mente, ma devono essere il risultato di un confronto tra molte persone, con esperienze e punti di vista differenti.
La necessità di una visione più ampliata o globale nel campo della politica è diventata sempre più evidente negli ultimi decenni. Il mondo è diventato sempre più complesso, interconnesso e globalizzato, e i problemi che la società deve affrontare sono diventati di conseguenza sempre più interdipendenti o interrelazionati. La politica deve quindi essere in grado di affrontare queste problematiche e questo sarebbe sicuramente più realizzabile attraverso la creazione di uno spazio di interazione e dialogo tra i cittadini, i gruppi sociali e i rappresentanti politici.
Il problema di un sistema di governo basato sulla "figura carismatica" è che essa favorisce la creazione di leader che promuovono la propria individualità, e che spesso perdono di vista gli interessi collettivi. Inoltre, le decisioni basate sull'esperienza di una singola mente rendono difficile la creazione di un dialogo tra i diversi gruppi sociali, perché si rende difficile la creazione di uno spazio dal quale possa emergere una visione condivisa.
Si rende necessaria invece una coscienza storica che sia in grado di affrontare le sfide presenti e future. Una "mente collettiva" potrebbe rappresentare quindi il ponte tra il mondo della politica e quello del cittadino, favorendo una maggiore partecipazione attiva nel processo decisionale, un dialogo continuo tra l'istituzione, l'impresa e la società civile, senza contare l'implicita trasparenza sulle decisioni prese.
Una singola mente non potrà mai per sua natura avere una visione globale, per quanto si possa sforzare di studiare ed analizzare quante più variabili possibili, ci sarà sempre qualcosa che statisticamente andrà oltre le sue previsioni. Purtroppo, al giorno d'oggi tali variabili si riflettono anche in decisioni apparentemente semplici, come la difficoltà nel trovare soluzioni ai problemi del sistema sanitario, delle infrastrutture o delle disuguaglianze sociali, per non parlare dell'istruzione e della lotta alla corruzione.
Inoltre, la politica attuale è spesso orientata verso il breve termine, favorendo soluzioni anch'esse a limitate, basate su una singola generazione piuttosto che su una visione lungimirante. In questa categoria ricadono i problemi che la società deve affrontare in ambito di crisi ambientale, come ecologia ed ecosostenibilità, tutela di specie in via di estinzione, anomalie nell'attività cosmica che possano influire in modo distruttivo su questo pianeta, ovvero questioni che andrebbero misurate più in ere geologiche che in termine di poche decine di anni,
Cercare soluzioni durature nel tempo è sempre stato un compito arduo di per se stesso ma quando già sussistono voci che vengono ignorate fin dal principio, spesso a causa dei pregiudizi dei leader politici, diviene più difficile anche solo teorizzare una soluzione, figuriamoci la sua applicazione pratica.
Non ultimo il fatto che la politica così come oggi intesa è di fatto una rappresentazione di una forma di potere verticale, che si estende dal vertice all'apice della piramide di potere. Al contrario, la politica basata su una coscienza collettiva e storica è orizzontale, e si basa sulla cooperazione tra i diversi gruppi sociali, favorendo la partecipazione attiva dei cittadini nel processo decisionale.
Tuttavia sebbene l'idea di una visione umana sinapticamente collegata a livello fisico sia affascinante, dal punto di vista biologico e scientifico è attualmente non fattibile collegare fisicamente i cervelli di due o più individui. Si rende quindi necessario, per ora, sfruttare altre potenzialità per raggiungere l'obiettivo di una visione inclusiva globale delle decisioni politiche.
L'uso dell'Intelligenza Artificiale intesa come "supervisore digitale" può fornire un'alternativa preziosa per affrontare le richieste politiche moderne. L'AI è in grado di analizzare in modo rapido e accurato un'enorme quantità di dati provenienti da diverse fonti, tenendo conto dell'intera popolazione e dei territori coinvolti. Questa capacità consente di ottenere una visione più ampia e completa dei problemi, dei costi, dei benefici e delle proposte di legge, tenendo in considerazione la complessità sociale e geografica delle comunità interessate.
Grazie alla sua capacità di apprendimento automatico, un AI può suggerire soluzioni innovative basate su esperienze passate e analisi dei rischi. Studiando come problemi simili sono stati risolti in precedenza, può fornire suggerimenti dettagliati e valutare l'impatto delle decisioni politiche, cercando di garantire un equilibrio tra i diversi punti di vista e le esigenze di tutti.
Oltre all'analisi dei dati e alla generazione di soluzioni, si potrebbe favorire anche una maggiore partecipazione dei cittadini nel processo decisionale. Attraverso strumenti di comunicazione/interazione diretta e di interazione virtuale, un assistente digitale (che potrebbe tranquillamente essere presente fra le tante applicazione di un telefono moderno) consentirebbe una comunicazione più diretta tra i membri della comunità e i rappresentanti politici, creando un ambiente in cui tutti possono esprimere le proprie opinioni e contribuire attivamente alla discussione e alla formulazione delle politiche pubbliche.
Si potrebbero quindi superare, sfruttando gli strumenti sopracitati, le limitazioni di una singola mente, creando un processo decisionale più razionale e inclusivo, nella speranza che sarà possibile anche creare un sistema politico più equo ed efficace.