Neuroni Elettronici

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Sinapsi ingegnerizzate per curare malattie neurodegenerative

Grazie alla ricerca scientifica sui neurotrasmettitori ed il relativo studio sui tunnel ionici da questi usati per le loro specifiche funzioni sinaptiche, si stima che in tempi relativamente brevi si potrà essere in grado di progettare transistori ad effetto di campo ionico in grado di interfacciarsi con i nostri neuroni. Ciò sarebbe una pietra miliare nella comprensione del nostro sistema nervoso: lo studio sulla decodifica delle informazioni di interscambio degli assoni renderà possibile capire il procedimento della nascita stessa delle informazioni che il cervello memorizza nell'arco della propria esistenza, ovvero i nostri ricordi, che a loro volta costituiscono la nostra coscienza.
Si pensi alle molteplici applicazioni mediche per la cura delle malattie neurodegenerative, per la correzione di errori di trasmissione sinaptica, per protesi che vadano a rimpiazzare organi sensoriali di coloro che abbiano perso ad esempio la vista o l'udito.
Tuttavia la ricerca in questo campo va oltre il mero fine correttivo per ciò che statisticamente potrebbe far differire un cervello dagli altri: un neurone elettronico in grado non solo di interfacciarsi, ma anche di sostituirsi od integrarsi trasparentemente, cioè entrando a far parte esso stesso della rete di trasmissione sinaptica propriamente detta, rappresenterebbe un mirato potenziamento delle nostre facoltà neurali, ed allo stesso tempo il primo passo verso la libertà dalla dipendenza organica cui siamo relegati in quanto propria dell'essere umano al carbonio.
Un fine che va oltre la medicina stessa, in quanto l'avere un neurone elettronico identico in tutto e per tutto alla sua controparte organica renderebbe l'autoapprendimento di un'eventuale intelligenza artificiale uguale, se non superiore, al nostro apprendimento stesso.